Matilde Serao è stata una figura di spicco nella storia del giornalismo e della letteratura. Donna coraggiosa, audace, apre la strada a un nuovo modo di intendere il giornalismo: come missione sociale, come strumento per raccontare la società. Il suo percorso, segnato da ostacoli personali ed economici, si trasforma in una vicenda straordinaria di emancipazione intellettuale e affermazione professionale, che la rende una figura centrale nella storia italiana tra Ottocento e Novecento. «Giornale è tutta la storia di una società - scrive - e, come la vita istessa, di cui è la immagine, [...] ha in sé il potere di tutto il bene e di tutto il male [...]. Il giornalista è l’apostolo del bene [...] il giornale è la più nobile forma del pensiero umano [...]. l’avvenire è del giornale». Nacque il 14 marzo 1856 a Patrasso, in Grecia, da Paolina Borely e Francesco Serao, un avvocato napoletano costretto all’esilio per le sue idee antiborboniche. Dopo l’Unità d’Italia, la famiglia fece ritorno in patria, stabilendosi prima a Carinola e poi a Napoli. La sua istruzione iniziò con qualche ritardo, anche per via delle difficoltà economiche familiari, tanto che si iscrisse a scuola solo a quindici anni. In pochi anni conseguì il diploma da maestra, ma fu costretta a cercare un impiego come ausiliaria presso i Telegrafi di Stato. Proprio in questo periodo iniziarono le sue prime collaborazioni con la stampa locale napoletana. Spinta dalla passione per la scrittura, lasciò l’impiego statale per dedicarsi completamente alla carriera letteraria e giornalistica. Nel 1882 si trasferì a Roma, dove iniziò a scrivere per il periodico Capitan Fracassa. L’anno successivo pubblicò il romanzo Fantasia (1883), criticato aspramente da Edoardo Scarfoglio, giornalista che sarebbe poi diventato suo marito nel 1885. Il legame tra Matilde e Scarfoglio fu sia sentimentale sia professionale. Insieme fondarono Il Corriere di Roma, un progetto editoriale che però durò poco e si concluse nel 1887. Dopo questa esperienza, la coppia si trasferì nuovamente a Napoli, dove Matilde iniziò a scrivere per Il Corriere di Napoli. L’esperienza culminò nel 1892 con la fondazione de Il Mattino, uno dei quotidiani più importanti del Meridione, di cui Serao fu anche co-direttrice. Durante questi anni intensi, Matilde non interruppe mai la sua attività di scrittrice, pubblicando opere come La conquista di Roma (1885), Il romanzo della fanciulla (1886) e Vita e avventure di Riccardo Joanna (1887), che Benedetto Croce definì “il romanzo del giornalismo”. La sua vita privata, tuttavia, fu segnata da dolori profondi. La relazione extraconiugale del marito con la cantante Gabrielle Bessard, culminata con il suicidio della donna, portò alla rottura del matrimonio. Matilde accolse nella propria casa la bambina nata da quella relazione, mostrando una grande forza d’animo. Coinvolta, seppur marginalmente, nello scandalo dell’amministrazione Sulmonte che travolse Il Mattino, si allontanò progressivamente dalla direzione del quotidiano. In seguito, conobbe Giuseppe Natale, avvocato e giornalista, con cui condivise un nuovo percorso di vita e di lavoro. Nel 1903 fondò Il Giorno, diventando la prima donna in Italia a creare e dirigere una testata giornalistica. Matilde Serao fu anche una prolifica autrice di romanzi e racconti. Dall’esordio con L’Opale (1878) fino all’ultimo romanzo Mors tua... (1926), pubblicato nell’anno della sua morte, non smise mai di scrivere. Tra le sue opere più importanti si ricordano Il ventre di Napoli (1884), Il paese di cuccagna (1891), e La virtù di Cecchina (1906). La sua celebre rubrica Api, mosconi e vespe apparve per oltre quarant’anni su varie testate. Nel 1926 riceve una candidatura a premio Nobel per la letteratura. Morì l’anno successivo, nel 1927, a Napoli, all’età di 71 anni, lasciando un’eredità culturale straordinaria nel panorama italiano del giornalismo e della narrativa.
Matilde Serao was a leading figure in the history of journalism and literature. A courageous, bold woman, she opens the way to a new way of understanding journalism: as a social mission, as a tool for describing society. Her path, marked by personal and economic obstacles, turns into an extraordinary story of intellectual emancipation and professional affirmation, which makes her a central figure in Italian history between the nineteenth and twentieth centuries. «Newspaper is the whole history of a society - he writes - and, like the life itself, of which it is the image, [...] has within itself the power of all good and all evil [...]. The journalist is the apostle of good [...] the newspaper is the noblest form of human thought [...]. the future belongs to the newspaper». He was born on 14 March 1856 in Patras, Greece, to Paolina Borely and Francesco Serao, a Neapolitan lawyer who was forced into exile for his anti-Bourbon ideas. After the unification of Italy, the family returned to their homeland, settling first in Carinola and then in Naples. His education began with some delays, also due to the family's economic difficulties, so much so that he only enrolled in school at the age of fifteen. In a few years she obtained her teacher's diploma, but was forced to look for work as an auxiliary at the State Telegraphs. Precisely in this period his first collaborations with the local Neapolitan press began. Driven by her passion for writing, she left her state job to devote herself completely to a literary and journalistic career. In 1882 he moved to Rome, where he began writing for the periodical Capitan Fracassa. The following year, she published the novel Fantasia (1883), which was sharply criticized by Edoardo Scarfoglio, a journalist who would later become her husband in 1885. The bond between Matilde and Scarfoglio was both sentimental and professional. Together they founded Il Corriere di Roma, an editorial project which, however, did not last long and ended in 1887. After this experience, the couple moved again to Naples, where Matilde began writing for Il Corriere di Napoli. The experience culminated in 1892 with the founding of Il Mattino, one of the most important daily newspapers in the South, of which Serao was also co-editor. During these intense years, Matilde never interrupted her activity as a writer, publishing works such as The Conquest of Rome (1885), The Maiden's Novel (1886) and Life and Adventures of Riccardo Joanna (1887), which Benedetto Croce defined as “the novel of journalism”. His private life, however, was marked by deep pain. Her husband's extramarital affair with singer Gabrielle Bessard, which culminated in the woman's suicide, led to the breakdown of the marriage. Matilde welcomed the child born from that relationship into her home, showing great strength of mind. Involved, albeit marginally, in the scandal of the Sulmonte administration that engulfed Il Mattino, she progressively distanced herself from the management of the newspaper. Later, he met Giuseppe Natale, lawyer and journalist, with whom he shared a new life and work path. In 1903 she founded Il Giorno, becoming the first woman in Italy to create and direct a newspaper. Matilde Serao was also a prolific author of novels and short stories. From his debut with L'Opale (1878) until his last novel Mors tua... (1926), published in the year of his death, he never stopped writing. Among his most important works are Il ventre di Napoli (1884), Il Paese di Cuccagna (1891), and La Virtue di Cecchina (1906). His famous column Bees, blowflies and wasps appeared for over forty years in various publications. In 1926 he received a nomination for the Nobel Prize for Literature. He died the following year, in 1927, in Naples, at the age of 71, leaving an extraordinary cultural legacy in the Italian landscape of journalism and fiction.