Marisa Laurito

Sono nata a Napoli e non sarei voluta nascere in nessun’altra parte nel mondo”
Nata a Napoli nel 1951 Marisa Laurito incarna tutti gli aspetti dell’arte: è attrice di teatro e cinema, cabarettista e presentatrice in televisione, cantante, fotografa, pittrice e non disdegna neanche le arti della cucina. Nel suo sito web, infatti, è presente una sezione dedicata alla cucina con le ricette che realizza.
La carriera di Marisa Laurito inizia a Napoli molto presto entrando a far parte della compagnia teatrale di Eduardo De Filippo e debuttando nel 1969, a soli 17 anni, nella commedia “Le bugie hanno le gambe lunghe” e proseguendo poi con altre rappresentazioni teatrali. Nel 1972 entra nel gruppo "I Cabarinieri” portando in scena alcuni spettacoli nel teatro cabaret San Carluccio e rimanendo fino alla fine della stagione nel 1973. Negli stessi anni prende parte, come comparsa o ruoli secondari, a numerose trasposizioni televisive delle opere di De Filippo, trasmesse dalla Rai.
Nel cinema debutta nel 1976 con il film “Pari e dispari” di Sergio Corbucci seguito poi nel ’78 da “La mazzetta” dello stesso Corbucci a fianco di Nino Manfredi e Ugo Tognazzi. Seguiranno altre pellicole cinematografiche, più di trenta, come “I guappi non si toccano”, “Cafè Express” di Nanni Loy, “Il mistero di Bellavista” del 1985 diretto da Luciano De Crescenzo fino ad essere protagonista in “Tierra Nueva” a fianco di Antonio Banderas nel 1991, film per il quale ha ricevuto il Premio come migliore attrice protagonista straniera al Festival Internazionale di Bogotà.
Dal palco del teatro al palcoscenico televisivo il passo è breve e Marisa Laurito viene prima scritturata da Ninni Pingitore, regista del teatro Bagaglino di Roma, come primadonna e poi da metà anni ‘80 del Novecento esplode la sua popolarità con il programma di Renzo Arbore “Quelli della notte”, “Marisa la nuit” (per il quale vince il Telegatto come personaggio femminile dell’anno 1987) e partecipa a “Fantastico” insieme ad Adriano Celentano (stagione 1987-88). Conduce “Domenica in” (stagione 1988-1989, per la regia di Gianni Boncompagni) vincendo un secondo Telegatto come personaggio femminile dell’anno, “Fantastico” con Pippo Baudo, “Serata d’Onore” di Gino Landi, “Paperissima” di Antonio Ricci. Porta la passione per la cucina con le trasmissioni “Casa Laurito”, “Pasta Love e Fantasia” e “I Fatti Vostri” dove tiene una rubrica specifica. Marisa Laurito recita anche in alcune serie tv dalla recente “Mina Settembre”, adattamento dai romanzi di Maurizio De Giovanni, a “Dio vede e provvede” (1997), “Baciati dall’amore” (2011).
L’amore per il teatro viene costantemente coltivato portando in scena al teatro Sistina “900 Napoletano” di Bruno Garofalo, un successo durato 10 anni in giro per il mondo, e poi ancora con “Menopause The Musical” e con “Show! Tutti insieme abbondantemente” per la regia di Manuela Metri e il “Cabaret Burlesque” per il Napoli Teatro Festival, “Aggiungi un posto a tavola” di Garinei e Giovannini. È inoltre autrice e interprete della commedia, “Pazza d’amore” diretta da Vincenzo Salemme. Ha interpretato il ruolo di Niegus ne “La Vedova Allegra” per la regia di Gino Landi presso l’Arena di Verona.
Da 2020 è direttrice artistica del teatro Trianon Viviani di Napoli che dirige con competenza e passione valorizzando la cultura partenopea della tradizione e contemporanea.
La creatività artistica di Marisa Laurito si manifesta anche attraverso la fotografia, i dipinti, le installazioni e le decorazioni di vasi e lampade. Ha all’attivo cinque esposizioni monografiche Roma, Milano, Treviso, Siracusa, Noto.

Matilde Serao è una delle figure letterarie e giornalistiche più importanti nella storia di Napoli e dell’Italia. Nata a Patrasso nel 1856 e trasferitasi presto a Napoli, divenne una scrittrice e giornalista di grande successo, fondando nel 1892 il quotidiano Il Mattino, che ancora oggi è uno dei principali giornali della città. Attraverso la sua penna, Matilde Serao raccontò con realismo e sensibilità la vita della Napoli di fine Ottocento, descrivendo le sue contraddizioni, le sue bellezze e le sue sfide sociali. Fu pioniera nel dare voce alle classi popolari e nel denunciare le ingiustizie, diventando un punto di riferimento per la stampa italiana. La sua carriera è segnata da un’instancabile passione per la cultura e il progresso, e il suo lavoro ha aperto la strada a molte donne nel mondo del giornalismo e della letteratura. Matilde Serao resta un simbolo di forza, talento e modernità, una donna che ha contribuito a costruire l’identità culturale di Napoli e dell’Italia contemporanea.

  Click to listen highlighted text! Matilde Serao è una delle figure letterarie e giornalistiche più importanti nella storia di Napoli e dell’Italia. Nata a Patrasso nel 1856 e trasferitasi presto a Napoli, divenne una scrittrice e giornalista di grande successo, fondando nel 1892 il quotidiano Il Mattino, che ancora oggi è uno dei principali giornali della città. Attraverso la sua penna, Matilde Serao raccontò con realismo e sensibilità la vita della Napoli di fine Ottocento, descrivendo le sue contraddizioni, le sue bellezze e le sue sfide sociali. Fu pioniera nel dare voce alle classi popolari e nel denunciare le ingiustizie, diventando un punto di riferimento per la stampa italiana. La sua carriera è segnata da un’instancabile passione per la cultura e il progresso, e il suo lavoro ha aperto la strada a molte donne nel mondo del giornalismo e della letteratura. Matilde Serao resta un simbolo di forza, talento e modernità, una donna che ha contribuito a costruire l’identità culturale di Napoli e dell’Italia contemporanea.

Teatro Trianon Viviani

Il Teatro Trianon, dedicato alla canzone napoletana, viene costruito nel 1911 per arricchire l’offerta culturale della nuova zona di riqualificazione edilizia di corso Umberto I. Il nome Trianon richiama il Grand e il Petit Trianon, luoghi di delizie regali fatti realizzare dal re Luigi XIV di Francia all’interno del parco della reggia di Versailles. Il teatro, che si trova in piazza Vincenzo Calenda, nei pressi di Forcella, si trova di fronte alcuni resti della cinta muraria dell’antica Neapolis (tra il V e il IV sec. a. C), che la tradizione popolare chiama “o cippo a Furcella” per indicare qualcosa di molto antico, e ha al suo interno l’unica torre di guardia esistente di Neapolis, posta a difesa della porta Furcillensis o Herculanensis, e inglobata nella struttura da Amadio Salsi, costruttore dell’immobile e primo proprietario del teatro: la Torre della Sirena, così chiamata per ricordare il mito fondativo di Parthenope. Il primo spettacolo, Miseria e Nobiltà di Eduardo Scarpetta con protagonista il figlio Vincenzo nei panni di Felice Sciosciammocca, viene messo in scena l’8 novembre 1911, e il teatro diviene palcoscenico per la rappresentazione di opere, operette, drammi, commedie e varietà, oltre che la tradizionale musica napoletana. Negli anni ’30 del ‘900, infatti, la compagnia stabile di Salvatore Cafiero ed Eugenio Fumo, dà spazio alla canzone sceneggiata, il genere di teatro musicale che sarà poi ripreso negli anni ‘70. In epoca fascista il Trianon diviene “Trionfale”, e viene poi trasformato nella sala cinematografica “Splendore” nel 1947 per opera del nuovo proprietario Gustavo Cuccurullo. Dagli anni ’50 ai ’90 ospita grandi artisti quali la famiglia dei De Filippo, Nino Taranto, Totò, Pupella Maggio e altri ancora. Negli anni ’90 diviene cinema a luci rosse ma a partire dal 2000, la sala è riportata all’antica funzione teatrale da Gustavo Cuccurullo, pronipote omonimo del precedente proprietario. Il Trianon viene completamente ristrutturato dall’architetto Massimo Esposito. La struttura ospita 530 posti, nella sua forma classica di teatro all'italiana, con tre ordini di palchi. Nella platea del teatro è messo in evidenza il reperto greco della torre della Sirena, e l’edificio è dotato di un moderno impianto di climatizzazione che consente un’attività continuativa nel corso dell’anno. È dotato di diverse sale per attività varie, utilizzate per mostre, seminari e conferenze. Nel 2006 il teatro diventa pubblico con la partecipazione di Regione Campania e la Città metropolitana di Napoli ed è intitolato a Raffaele Viviani divenendo così “Teatro Trianon Viviani”. Nino D’Angelo viene nominato direttore artistico fino al 2010. Dopo ulteriori vicende amministrative legate a problemi finanziari e un tentativo di messa all’incanto, nel 2016 la Regione Campania finanzia ulteriori lavori di ammodernamento. Dal 2020 la direttrice artistica è Marisa Laurito, che punta a realizzare uno spazio attivo di animazione culturale e sociale. Sono passati inoltre dal Trianon Viviani brillanti artisti come Rocco Hunt, Peppe Barra, Lina Sastri, Enzo Gragnaniello, Raiz, la Nuova Compagnia di Canto Popolare, Gennaro Cosmo Parlato, Sal da Vinci e gli Almamegretta.