Teresa Filangieri

In una zona nascosta nel quartiere di Chiaia, a Napoli, c’è una strada che porta il nome di Teresa Filangieri, donna dal carattere complesso e raffinato, intellettuale, scrittrice, giornalista. Una figura fuori dal comune, la cui vita fu però segnata profondamente dal dolore per la perdita dell’amata figlia Lina. Nata a Napoli il 5 gennaio 1826, Teresa apparteneva a una famiglia di grande prestigio: era nipote del celebre filosofo Gaetano Filangieri, figlia del generale Carlo Filangieri e sorella del principe di Satriano, Gaetano Filangieri. Nel 1847 sposò il duca Vincenzo Ravaschieri Fieschi. Nonostante vivesse in un’epoca fortemente maschilista, Teresa si impose come figura di riferimento nei salotti nobiliari e nella vita culturale napoletana. Teresa si fece amare e rispettare anche fuori dagli ambienti aristocratici: accoglieva in casa i più poveri, offrendo loro lavoro o sostegno economico. La sua figura è legata soprattutto all’impegno sociale e umanitario che la rese una pioniera dell’assistenza sanitaria. Negli anni Sessanta dell’Ottocento fu nominata da Leopoldo Rodinò padrona della scuola-convitto per fanciulle cieche fondata da Lady Strachan. Poco dopo il prefetto Mordini le affida un’inchiesta sui reali educandi e durante il colera del 1873 il Comitato organizzato per i soccorsi le affida l’organizzazione di cucine popolari gratuite. Il dolore più grande della sua vita fu la morte della figlia Lina, scomparsa a soli 12 anni, il 1° settembre 1860, dopo una lunga malattia. Diciotto anni dopo, Teresa decise di trasformare quel lutto in un progetto di speranza, fondando il primo ospedale chirurgico per bambini in Italia, oggi l’Ospedale Santobono Pausilipon. L’ospedale nasce sul corpo di fabbrica di un antico edificio seicentesco e rispondeva alle esigenze di cura delle principali patologie che colpivano l’infanzia napoletana dell’epoca, rachitismo e deformità osteoarticolari, tubercolosi, sifilide, poliomielite e malnutrizione. Per rendere l’ambiente più accogliente, Teresa commissionò allo scultore Francesco Jerace, suo amico e protetto, una serie di altorilievi e stucchi destinati a infondere coraggio nei piccoli pazienti. Tra le opere figurano un grande angelo della resurrezione e una Madonna, simboli di speranza e consolazione. Parallelamente all’attività caritatevole, Teresa si dedica alla scrittura: nel 1879 pubblica la sua monumentale opera “Storia della carità napoletana” in quattro volumi. Nel 1903, pubblica “Come nacque il mio ospedale”, un libro che racconta la genesi dell’ospedale pediatrico e le reti sociali e culturali che contribuirono a renderlo possibile. Teresa Filangieri si spense a Posillipo il 10 settembre 1903. Il suo nome resta inciso nella memoria della città, testimone di una vita spesa per il prossimo, per la cultura e per l’infanzia abbandonata.

Matilde Serao è una delle figure letterarie e giornalistiche più importanti nella storia di Napoli e dell’Italia. Nata a Patrasso nel 1856 e trasferitasi presto a Napoli, divenne una scrittrice e giornalista di grande successo, fondando nel 1892 il quotidiano Il Mattino, che ancora oggi è uno dei principali giornali della città. Attraverso la sua penna, Matilde Serao raccontò con realismo e sensibilità la vita della Napoli di fine Ottocento, descrivendo le sue contraddizioni, le sue bellezze e le sue sfide sociali. Fu pioniera nel dare voce alle classi popolari e nel denunciare le ingiustizie, diventando un punto di riferimento per la stampa italiana. La sua carriera è segnata da un’instancabile passione per la cultura e il progresso, e il suo lavoro ha aperto la strada a molte donne nel mondo del giornalismo e della letteratura. Matilde Serao resta un simbolo di forza, talento e modernità, una donna che ha contribuito a costruire l’identità culturale di Napoli e dell’Italia contemporanea.

  Click to listen highlighted text! Matilde Serao è una delle figure letterarie e giornalistiche più importanti nella storia di Napoli e dell’Italia. Nata a Patrasso nel 1856 e trasferitasi presto a Napoli, divenne una scrittrice e giornalista di grande successo, fondando nel 1892 il quotidiano Il Mattino, che ancora oggi è uno dei principali giornali della città. Attraverso la sua penna, Matilde Serao raccontò con realismo e sensibilità la vita della Napoli di fine Ottocento, descrivendo le sue contraddizioni, le sue bellezze e le sue sfide sociali. Fu pioniera nel dare voce alle classi popolari e nel denunciare le ingiustizie, diventando un punto di riferimento per la stampa italiana. La sua carriera è segnata da un’instancabile passione per la cultura e il progresso, e il suo lavoro ha aperto la strada a molte donne nel mondo del giornalismo e della letteratura. Matilde Serao resta un simbolo di forza, talento e modernità, una donna che ha contribuito a costruire l’identità culturale di Napoli e dell’Italia contemporanea.

Ospedale Santobono

Polo pediatrico d’eccellenza a livello nazionale e universitario, l’Ospedale Santobono si trova ad Arenella (padiglioni Santobono, Torre, Volano, Ravaschieri) e si integra con l’ex Ospedale Ravaschieri (Chiaia), oggi sede amministrativa e didattica. L’attività spazia da prevenzione e cure internistiche a chirurgia, oncologia, trapianti e terapie cellulari. Nasce dal “sogno di Teresa” Filangieri Fieschi Ravaschieri, duchessa e filantropa napoletana che nel 1880 fondò il primo ospedale pediatrico italiano in memoria della figlia Lina: un’eredità di cura, solidarietà e innovazione che ispirano ancora la missione dell’ospedale.na.